SOLITAIRE
di Andrea Antonazzo/Fabio Volino
Introduzione
I primi sei episodi (più l' annual introduttivo) della prima serie MarvelIT! Riscoprite assieme a noi la nascita di un nuovo, straordinario supergruppo. Buona lettura!
Prologo
WORLDWATCH 2000
Quest' oggi il palazzo di vetro
ospita una particolare celebrità: Steve Rogers, meglio noto al mondo come
Capitan America. Il suo volto è teso e distrutto e non per il discorso che si
appresta a fare, né per la gioia mista a fatica per il fatto di aver ritrovato
il suo amato scudo. Le sue mani scorrono numerose fotografie, testimoni mute del
massacro compiuto da Ultron nella ormai nazione fantasma della Slorenia. E
ripensa alle migliaia di innocenti che ha visto morire in guerra e poi, per
l' ennesima volta, a Bucky Barnes, il suo primo alleato. Pensa ancora che poteva
fare qualcosa per salvarlo. La sua meditazione viene interrotta da un deciso
colpo di tosse: è Duane Freeman, membro di contatto tra i Vendicatori e il
governo americano. Lo invita ad entrare in un' ampia sala. Dentro vi è il
consiglio di sicurezza dell' ONU, volti come al solito impassibili.
Steve Rogers
prende posto sul palco ed inizia a parlare:"Signori, voglio andare subito al
dunque e chiedo scusa se il mio tono e le mie parole parranno brusche. La nostra
è stata una decisione sofferta, ma ben ponderata: i Vendicatori non intendono
sottoscrivere un accordo per essere affiliati all' ONU e da esso prendere
direttive". Inevitabili brusii, ma Cap continua:"E diciamo questo memori di
eventi recenti. Eventi che hanno un nome ben preciso: Genosha". Ora c'è un
silenzio quasi religioso, presunzione di colpa. "Dapprima avete sottovalutato la
situazione lì presente. Poi ci avete impedito di intervenire per sedare la
tremenda guerra civile che imperversava. Infine, quando finalmente avete
iniziato ad occuparvi di questa nazione, l' avete fatto nel modo peggiore,
consegnandola nelle mani di Magneto, che voi stessi avete bollato come
terrorista. E, badate bene, ciò è solo la punta di un iceberg ben più alto.
Qualche domanda?". Nessuno si fa avanti, la sua voce è di quelle che potrebbero
dare ordini ad un Dio. Ed in effetti lo fa. "Allora buona giornata" conclude ed
esce rapidamente dalla sala. Ma prima riesce a guardare in volto i membri del
Consiglio, non paiono preoccupati. Cap si chiede cosa covino le loro
menti.
Ad accoglierlo fuori dalla sala c'è
il compagno di numerose avventure, il colonnello Nicholas Fury, direttore dello
S.H.I.E.L.D. I due si incontrano dopo molto tempo, tanto da giustificare la
battuta di Cap:"Non sei rimasto vivo un po' troppo a lungo questa volta, Nick?".
Fury, abbozzando un sorriso, gli risponde soltanto:"Touché, azzurrone…" e poi
continua "Lo sai che non li hai fermati, vero?".
Cap, deciso come al solito,
prima che lo accompagnino fuori, ha soltanto il tempo di dire:"Certo, ma almeno
ci ho provato".
Qualche ora dopo.
Dopo un lungo
conciliabolo i membri del Consiglio approvano una decisione già da tempo presa
in considerazione: la formazione di un nuovo gruppo. Il nome, per loro una semplice
formalità, è subito deciso: WorldWatch, per salvaguardare il mondo contro le
tremende minacce superumane che lo affliggono. Un gruppo che, tramite i potenti mezzi
delle Nazioni Unite, arrivi laddove altri supergruppi non possano arrivare.
Subito dopo si passa ai membri della squadra. Qui la discussione si fa più lunga
e solo la mattina dopo, tra numerosi dissensi e distinguo, si arriva ad un
risultato.
"Ora bisogna solo contattarli" dice il membro americano. Tutti si
affrettano a chiamare con i loro cellulari.
New York. Cafe Transia. Pomeriggio.
Victor Shade, alias Visione,
pensa ai recenti avvenimenti. E pensa a Scarlet, anzi no, a Wanda. La donna di
cui è ancora innamorato, ma a cui non vuole dare nessun dolore compromettendo la
sua relazione con Simon Williams.
In quel mentre degli agenti in borghese si avvicinano:"Venga
con noi, prego".
"Dove mi portate?" chiede impassibile Viz, domandandosi anche
come abbiano fatto a riconoscerlo.
"È per il bene della nazione" si limita a
dire un agente.
Un' ora dopo Visione è stata messo al corrente di tutto. "E vi
fidate di me? Vi siete forse scordati che mi sono interfacciato a tutti i
computer mondiali qualche anno fa minacciando la sicurezza internazionale?".
"È
proprio per questo che l' abbiamo scelta" dice il membro americano. "Proprio per
queste sue grandi potenzialità. E poi nel corso degli anni ha saputo dimostrare
il suo valore e farsi perdonare per quell' evento. Allora?".
Viz pensa subito a
Wanda, forse non sarebbe una tragedia allontanarsi per un po' da lei:"Accetto".
Londra. Parlamento inglese. Stesso momento.
Brian Braddock, alias Capitan
Bretagna, è stato chiamato d' urgenza qui. La cosa lo irrita solo un poco, visto
che la vita matrimoniale con Meggan senza troppi scossoni cominciava ad
annoiarlo. Anche lui viene informato.
"Ma io lontano dall' Inghilterra perdo i
poteri!" afferma Brian.
"Nessun problema" afferma un membro del Parlamento e da
una valigia tira fuori un costume molto simile a quello con cui Braddock iniziò
la sua carriera da supereroe. Lui non riesce a trattenere un sorriso. "Dunque?"
gli viene chiesto.
"Accetto" dice Brian senza pensarci due volte. Il problema
sarà spiegarlo a Meggan.
Mosca. Cremlino. Tardo pomeriggio.
Un uomo alto e muscoloso percorre i
lunghi corridoi di questo imponente palazzo del potere fino a scendere nei suoi
misteriosi sotterranei. Lì è atteso da altre due persone. Il saluto è caloroso
come sempre.
"Compagno, ti chiediamo di servire la causa della nostra madre
patria al servizio delle Nazioni Unite. Grazie a ciò potremo riacquistare quel
prestigio che a noi manca da troppo tempo" dice uno di loro.
"Accetto" risponde
l' uomo con la sua voce profonda.
"Bene, allora è nata una nuova Dinamo
Cremisi!".
Wakanda. Palazzo di Pantera Nera. Stesso momento.
Ambasciatori dell' ONU hanno chiesto a T'Challa di entrare nel gruppo, anche con una partecipazione non assidua, in cambio di un migliore trattamento per i profughi wakandiani, vittime innocenti dell' ultima guerra civile di questo paese tormentato. T'Challa chiede che tali precisi impegni vengano sottoscritti. Così è e Pantera Nera accetta.
New York. Sede sotterranea dello S.H.I.E.L.D.
Nick Fury ha appena chiesto a Jack Daniels, meglio noto come U.S. Agent, di partecipare a questo gruppo per
controllarne i vari membri, in particolar modo Visione.
"E la mia caccia ai
Thunderbolts?" chiede Agent.
"Per il momento viene sospesa" dice Fury.
"D' accordo, purché gli ordini non siano troppo pressanti. Dove devo andare?".
"Da nessuna parte, la sede provvisoria del gruppo per ora è qui" conclude Fury,
il suo sigaro perennemente in bocca.
Montreal.
Di ritorno da un pomeriggio di shopping Kara Killgrave, ex Ragazza Porpora, ora nota come Persuasion, trova sua madre in compagnia di Heather Hudson, che aveva conosciuto ai tempi di Alpha Flight. Kara, dopo aver sentito la proposta, accetta con entusiasmo. Anche sua madre approva. Il nome dei Killgrave, spesso oggetto di biasimo, ora verrà rivalutato.
Italia. Uno sperduto paese di montagna. L' indomani mattina.
In questa cittadina il progresso
arriva a passi lentissimi, dunque molti si stupiscono quando una auto blu
dell' ultima generazione attraversa le sue dissestate strade. L' auto si ferma
davanti ad una piccola casa. Tre uomini vi entrano e, dopo dieci minuti, ne
escono con una giovane ragazza che viene portata via.
Gli increduli abitanti del paese, non avendo
mai visto la ragazza in situazioni compromettenti, volendo tralasciare il suo
abbigliamento sbarazzino, comincia ad interrogarsi:"Hanno portato via Sonia, ma
perché?".
Interludio. Slorenia. Qualche giorno dopo.
Questo è un paese disastrato in cui
la follia di Ultron ha creato una enorme desolazione. Solo rovine, macerie,
da qualche parte ancora tantissimo sangue e pezzi di corpi trascinati dal vento.
Ma improvvisamente dal terreno emerge una mano, poi un' altra. Infine tutto un corpo
umano. Si inginocchia, poi tenta di rialzarsi e per un breve attimo barcolla.
Poi con voce roca riesce ad esclamare:"I... i miei poteri. Sento che li
controllo ancora. Ma come...?". Poi i suoi occhi inquadrano una postazione delle
Nazioni Unite. "Bene, bene. Molto interessante". L' uomo si avvicina lentamente.
Lui è Moses Magnum, le cui onde sismiche possono distruggere gran parte della
crosta terrestre.
New York. Quinta Avenue, palazzo dei Vendicatori. Un mese dopo.
Justice, uno dei membri più recenti acquisiti dai
Vendicatori, è di guardia ai monitor che collegano questa sontuosa casa a tutto
il mondo e persino parte dello spazio. Ha un' aria annoiata, come sempre capita
quando è inattivo (ma un suo recente infortunio gli ha anche fatto
capire che bisogna capire bene il nemico prima di affrontarlo), piedi appoggiati
sul tavolo e un caffè ben caldo in mano.
Ad un tratto l' allarme collegato allo S.H.I.E.L.D. suona insistentemente. Vance non fa in tempo a chiamare gli altri
Vendicatori che essi sono subito lì: Capitan America, Thor, Iron Man, Firestar,
Scarlet e Wonder Man.
"Cosa succede?" chiede Iron Man.
In risposta dallo schermo
gli giungono le immagini di Nick Fury e Visione. E finalmente i Vendicatori capiscono dove
fosse andato il sintezoide circa un mese fa. Misteriosamente scomparso, era riapparso davanti
a Scarlet, dicendole che per qualche tempo sarebbe mancato dalle fila del
gruppo. Poi più nulla.
Nick Fury interviene:"Vendicatori, vi chiedo di non
intervenire per questa volta".
"Dipende da quale sia il problema, Nick" dice
Cap.
"Il problema è Moses Magnum" spiega Nick e subito vari brusii da parte
degli eroi più potenti della terra. "Lo so quale minaccia possa costituire, ma
l' ONU vi chiede di attendere per stavolta".
"Attendere cosa?" chiede Thor "Che
distrugga Midgard?".
Visione prende la parola:"Vi prego, amici, di
aspettare". Tutti si zittiscono. "L' ONU ha formato un nuovo gruppo, si chiama WorldWatch. È composto da validi membri e questa è la sua prova del fuoco".
"Non
è un avversario facile da fronteggiare" dice Cap.
"È vero, ma io mi fido del mio
gruppo".
Visione è stato tra i Vendicatori per molto tempo e ha subito molti
travagli. Scarlet capisce i suoi bisogni e appoggia una mano sulla spalla di
Capitan America. Lui intuisce subito e dice:"Va bene, ma in caso di problemi
interverremo". E spegne lo schermo. Poi aggiunge:"Ecco cosa avevano in
mente".
Uno shuttle dello S.H.I.E.L.D. lanciato oltre l' atmosfera terrestre.
Visione osserva i membri del
gruppo che gli è stato ordinato di comandare. Vede per l' ennesima volta U.S. Agent guardare in cagnesco la nuova Dinamo Cremisi, su cui persino lui non sa
nulla. Vede Kara e Sun, la nuova eroina, scambiarsi qualche parola. Vede Capitan
Bretagna e T'Challa pensierosi. E pensa agli intensi allenamenti a cui sono
stati sottoposti e sa che alcuni di loro sono ancora impreparati ad affrontare
pericoli del genere. Ma sa anche che non è nascondendosi che si vincono le
proprie paure (e Scarlet? Gli dice maligna una voce interiore).
Poi prende la
parola:"Ascoltatemi, vi prego. Il nemico da affrontare è Moses Magnum, un
pericoloso terrorista. Le prime notizie che si hanno su di lui risalgono a quando venne
affrontato dall' Uomo Ragno e dal Punitore in uno sperduto paese del Sudamerica
da dove gestiva un traffico di armi chimiche. Successivamente ha stretto un
patto con Apocalisse che lo ha fornito dei poteri sismici per cui ora è noto.
L' ultima volta che è stato visto era sprofondato nel sottosuolo, quando ormai
aveva totalmente perso il controllo dei propri poteri. Ma qualche settimana fa è
riemerso in Slorenia, a quanto pare nel pieno controllo delle sue facoltà. Ha
saccheggiato alcune postazioni delle Nazioni Unite e si è appropriato di vari
macchinari. È poi riuscito a riorganizzare il suo gruppo di mercenari e, dopo
aver rubato uno shuttle, si è insediato nella ormai deserta stazione orbitante Mir, ormai in procinto di essere totalmente distrutta, ma ancora piena di vari
macchinari. Non sappiamo quali siano i suoi obiettivi, ma di certo è un tipo
pericoloso, dunque occhi aperti".
"Bah" sbotta Sun, alias Sonia Elios "Un tipo
come quello con i miei poteri lo batto in due secondi".
"Anche così lontano
dalla Terra?" chiede ironico Capitan Bretagna.
"Sappi, inglesino, che mi sento
benissimo. Forse i miei raggi solari addirittura si incrementano nello spazio.
Chissà se si potrà dire altrettanto della tua tutina!". Capitan Bretagna
preferisce non ribattere.
"Ora calmatevi" conclude Visione "E preparatevi a...".
Un violento scossone interrompe il suo discorso. Lo shuttle sobbalza
pericolosamente. Ormai ha superato da alcuni secondi l' atmosfera terrestre e la Mir è lì a pochi chilometri. Le sollecitazioni sono fortissime e rischiano di
incrinare lo scafo. Visione, calmo come al solito, mentre molti tremano di
paura, proietta la sua forma astrale e dopo pochi secondi i sobbalzi terminano.
"Mi sono interfacciato col loro sistema computeristico" afferma dopo qualche
secondo "L' impulso proveniva da lì. Ma come prevedibile si aspettavano una
resistenza. Attenti ora all' abbordaggio".
Stranamente un portellone della
stazione Mir è aperto. "Sicuramente è una trappola" dice la Dinamo.
"Già, ma
anche una comoda via d' entrata" ribatte U.S.Agent.
"State tutti in guardia" dice
Visione "Atterriamo".
Lo shuttle plana dolcemente. I portelli si aprono ed i
membri di WorldWatch escono. Nessuno ad aspettarli. Pare un invito al massacro.
In silenzio percorrono i vari metri della stazione, finché ad un tratto si
ritrovano circondati da più di 50 uomini.
"Come abbiamo fatto a non
accorgercene?" chiede Capitan Bretagna.
"Loro conoscono questa stazione meglio
di noi" risponde Kara. I mercenari di Magnum attaccano.
Al centro della stazione orbitante Mir.
Magnum contempla estasiato la sua ultima invenzione: un nuovo cannone
sismico pronto ad abbattersi su una grande città. Stavolta non è necessario
porsi al centro di esso, un semplice collegamento via cavo gli permette di
convogliare tutto il suo potere dentro di esso.
Si rivolge poi ad un suo alleato:"Allora, chi sono gli intrusi?".
"Molti non li conosciamo, ma tra gli altri vi
sono Visione e un tipo che somiglia a Capitan America".
"I Vendicatori!
Nuovamente!" urla irritato Magnum "È per colpa loro e di quel pazzo di Wonder
Man che sono stato sconfitto l' ultima volta. Ho passato settimane nel
sottosuolo, ero rimasto quasi consumato dal mio potere. Poi ho sentito come una
carica rigeneratrice, delle forti vibrazioni che hanno riparato le mie ferite e
mi hanno ridato le piene capacità dei miei poteri. Poi ho saputo che quelle
vibrazioni erano dovute ad una crisi del metallo conosciuto come Vibranio*. È
stata la mia salvezza, ma ora è anche il mio punto debole. Ma basta parlare di
me, è pronto il cannone?".
V. Capitan America & Thor 67/68
"Aspetta solo lei, signore" risponde il mercenario.
"Molto bene" Magnum collega il cavo al suo braccio destro. "Tra poco più di
cinque minuti la benamata città di Seattle, patria in passato dei Nirvana e
quest' oggi della conferenza sulla globalizzazione, verrà spazzata
via!".
Al centro dello scontro tra i mercenari di Magnum e WorldWatch.
Nonostante abbiano abbattuto più di venti
terroristi, gli eroi sono ben lungi dal vincere.
La Dinamo si avvicina alla
Visione:"È chiaro che è solo un diversivo" afferma calmo.
"Temo tu abbia
ragione" ribatte Viz "Ora io, Agent, Pantera Nera e Kara tenteremo di andarcene.
Tu sei certo di tenerli a bada?".
"Garantito. Ogni attacco che mi viene portato è
restituito al mittente!".
Viz espone rapidamente il piano agli altri e loro
intensificano gli attacchi. Dopo qualche secondo riescono ad aprirsi un varco e
quattro di loro passano. Alcuni tentano di seguirli, ma i raggi solari di Sun li
fermano:"Feccia terrorista!" afferma "È anche a causa vostra che mio padre è
morto!".
Al centro della stazione.
Sono passati due minuti e mezzo dall' inizio della procedura che convoglia tutto il
potere di Magnum all' interno del cannone sismico e lui si sente sempre più
euforico. Si sta prendendo la rivincita su quella umanità che gli ha dato solo
dolore e tormento. Ma ad un tratto i suoi sogni di gloria vengono interrotti
dall' aprirsi violento del portellone. Quattro eroi entrano da lì.
"Dannati
Vendicatori!" urla Magnum "Anche se avete cambiato le vostre fila non riuscirete
a fermarmi!".
"C'è una cosa che mi ha sempre sorpreso di voi criminali" dice
Visione incurante "Che volete sempre far vedere quanto siete bravi davanti al
primo eroe che vi capita a tiro. Il voler testare il tuo cannone sulla nostra
nave mi ha consentito di localizzarti tramite il computer. Ed ora direi che ti
conviene arrenderti".
"Scordatelo" ribatte Magnum "Ormai il processo è
irreversibile, anche se voi mi abbatteste il potere fluirà e Seattle verrà rasa
al suolo. Ma ora, miei alleati, fermateli!".
Gli ultimi mercenari attaccano,
ma mentre Visione, Agent e Pantera li stendono senza difficoltà Persuasion si
avvicina a Magnum.
"Cosa vuoi fare, ragazzina, con il tuo colorito vivace?" dice
ironico il terrorista.
"Interrompi la procedura, Magnum. Te lo ordino io:
interrompila!". La forza di quella voce e di quegli occhi provoca qualcosa in
Magnum: barcolla, inciampa e poi accade qualcosa di strano. Tutti i macchinari
paiono spegnersi e il cannone, che prima brillava, ora è più scuro della notte.
Magnum, resosi conto di ciò, si riprende e, disperato, urla:"No! Dannata
ragazzina! Non avresti dovuto!". E prima che Agent possa intervenire, Magnum si
stacca dal suo cavo e le assesta un potente manrovescio.
"Dannato bastardo!"
dice Agent e lo attacca col suo scudo, premendolo a terra. Magnum rimane lì
immobile, senza reagire. "Il vibranio non ti gusta molto, vero?" dice Agent
ironico.
Visione intanto è presso il cannone sismico e lo osserva
preoccupato. Magnum appare svenuto. Improvvisamente quelli che erano i dubbi di
Viz vengono confermati: il cannone inizia pericolosamente a sbandare e tremare.
"Che accade?" chiede T'Challa.
"Si stanno confermando i miei sospetti,
purtroppo. Tutto il potere di Magnum finora usato sta tornando al mittente.
Dobbiamo andarcene!". Pur usando un tono calmo Viz appare preoccupato. Raccoglie
Kara ancora svenuta e se ne va. Agent rimane lì ancora qualche secondo, poi si
alza.
Magnum non aspettava altro: libero
dalla pressione del vibranio, raccoglie un frammento di vetro dal pavimento e
sta per colpire Agent alle spalle. Ma all' improvviso una luce gialla lo colpisce
e cade. Agent si volta verso di lui, poi verso la fonte del raggio: è Sun.
"L' avevo detto che l' avrei sconfitto in due secondi" dice ironica la giovane.
Senza aggiungere altro Agent scappa insieme a lei. La fuga è velocissima e, nel
loro altruismo quasi suicida, Viz e T'Challa prendono quanti più mercenari
possibile. Kara intanto si è ripresa, ma è ancora intontita. Molti altri
mercenari non ci sono più, evidentemente hanno capito di avere perso. Dopo meno
di due minuti lo shuttle di WorldWatch è già partito e, pur nella foga del
momento, riescono a notare altre piccole astronavi: i mercenari che fuggivano,
ma sicuramente ci avrebbero pensato due volte prima di riprovarci. Poi la Mir
esplode, facendo risparmiare così molti soldi ai contribuenti: l' esplosione è
meno violenta del previsto, ma lo shuttle per la seconda volta deve subire
pesanti scossoni. Infine, dopo qualche secondo di paura, tutto torna calmo.
Anche se nello spazio non c'è suono, è come se anch' esso avesse
tremato.
Mezz'ora dopo. In mezzo all' Oceano Atlantico.
L' ammaraggio dello shuttle di WorldWatch è perfetto. Ma tutti i suoi
componenti, escluso Viz, hanno passato momenti di terrore. Sun, però, una volta
resosi conto di essere salva, comincia a saltare di gioia per tutto lo shuttle.
Anche Kara, dopo un attimo di incertezza, festeggia insieme a lei.
"Per quella
ragazzina è come se fosse un gioco" pensa Viz "Ma capirà che non è così".
Dopo
qualche secondo arriva un mezzo volante dello S.H.I.E.L.D. Al suo comando, come al
solito, Nick Fury:"Ehi, pare abbiate fatto un po' di casino lassù!" dice
ironico.
"Tipico di voi americani" dice la Dinamo "Volete fare sempre le cose in
grande!". Il suo tono appare serio. Agent lo guarda male: il loro sarà un
rapporto burrascoso.
Poi Viz esce e contempla il mare: non gli è mai parso così
bello. E finché c'è qualcosa di bello a questo mondo, lui continuerà a battersi
per renderlo ancora migliore. Poi guarda Sun e Kara e sa che dovrà battersi
anche per gente innocente come loro. Gli pare ironico credere che tutto ciò sia
frutto di una mente sintezoide quale la sua. Ma poi alla fine pensa:"E
allora?". E come tanto tempo prima aveva pianto, ora esplode in una grande
risata.
Agent si avvicina a T'Challa:"Ma
cosa gli è successo?" chiede.
"A volte è bello sentirsi umani" risponde il
sovrano del Wakanda. Il sole sta tramontando.
Capitolo Primo
IT'S THE END OF THE WORLD (AS WE KNOW IT)
New York. Base sotterranea dello S.H.I.E.L.D. e sede temporanea di
Worldwatch, il nuovo gruppo nato da poco. Per ora ridotto a solo due
unità: Persuasion, Sun e Capitan Bretagna, infatti, sono tornati a casa loro per prendere le
loro cose e chiudere temporaneamente o per sempre i ponti col loro recente
passato. U.S. Agent e la nuova Dinamo Cremisi, invece, hanno approfittato di un momento di
relativa calma per uscire e così avere la possibilità di non vedersi in
faccia. Nella base rimangono solo Visione e Pantera Nera, anche lui in procinto di
tornare alla sua nazione nativa, il Wakanda, dove impegni regali lo attendono. Ma
prima una passione comune li attende, una passione il cui sforzo mentale si
rivela a volte più pesante di una missione contro Moses Magnum: una partita di scacchi.
Viz e T'Challa sono due esseri che cercano di trattenere dentro di loro il più possibile le passioni
tramite un atteggiamento di relativa calma. Ma in entrambi vi è una forza, dei
sentimenti che prevalgono sulle avversità più impegnative. I due si incontrano
salutandosi con un breve cenno della testa. Entrambi prendono posto su una sedia
in pelle. Viz tocca un bottone su un tavolo di mogano ed una scacchiera virtuale
appare: perchè funzioni basta toccare il pezzo che si vuole muovere e poi
indicare la casella dove si intende spostarlo. Senza troppe cerimonie, Viz sceglie
il Bianco, Pantera il Nero.
Visione inizia con la classica mossa: pedone in
e4, T'Challa risponde con pedone in e5. Solo allora Pantera Nera rompe il silenzio
tra i due:"Perché sei qui, Visione? Come ti hanno costretto?". La parola è
forte, ma per T'Challa suona veritiera.
Viz, pedone in f4, risponde:"Non mi hanno
costretto, è stata una mia libera scelta".
T'Challa mangia il suo pedone e
controbatte:"Non mi hai dato questa impressione, a dire il vero. Anche se lo
nascondi molto bene tu stai soffrendo e mascheri il tutto con una apparente
felicità".
Viz,cavallo in f3:"L' ho fatto per motivi personali soprattutto, per
poter pensare a quello che mi è successo in questi ultimi mesi. E per trovare
negli altri uomini il perdono per ciò che ho fatto qualche anno fa".
T'Challa, pedone in g5:"ISAAC,vero?".
Viz, pedone in h4:"Già". Ricorda ancora bene
quei giorni, i suoi colloqui con ISAAC, il computer di Titano. Lui gli aveva dato
l' ispirazione, il modo per eliminare il morbo che infettava l' umanità, che la
rendeva rabbiosa e sempre in guerra. Visione voleva portare pace al mondo e per
questo si era collegato ai computer che controllavano gli arsenali militari di
tutto il pianeta. Ma il suo piano non poteva funzionare, lo capì anche lui alla
fine, l' uomo deve trovare la pace dentro sé stesso e se gli inibisci anche solo
in minima parte il libero arbitrio esso cercherà sempre nuove strade per
esprimersi. Nel bene o nel male.
T'Challa, pedone in g4:"Non te l' hanno perdonato
ancora,vero?".
Viz, cavallo in e5:"No e lo so bene. Anche se dicono il
contrario. Non so se per me arriverà il perdono un giorno".
T'Challa, cavallo in
f6:"Perché pensi questo?".
Viz, pedone in d4:"Il perdono altrui è uno dei doni a cui
l' umanità agogna di più. E proprio per questo che egli anela sempre a questo
obiettivo. Una volta ottenuto questo, egli trova dentro di sé la capacità di
sapersi perdonare per gli errori passati".
T'Challa, pedone in d6:"E tu lo
vuoi?".
Viz, cavallo in d3:"Certo, perchè sono... Perché lo desidero".
T'Challa, cavallo mangia pedone in e4:"Stavi per dire perchè sono umano".
Viz, alfiere mangia pedone in f4:"Vorrei esserlo, ma ancora non lo sono. Ciò che
temo è soprattutto la vostra paura dell' ignoto. L' umanità ignorava quale pericolo
potessi rappresentare. Ma non è venuta a chiedermelo, mi hanno smembrato in mille
pezzi, mi hanno tolto i sentimenti, il mio amore per... Quel poco di umanità che
avevo. È stato difficile ritornare sul lungo percorso che avevo già intrapreso".
T'Challa, alfiere in g7:"Ma ci sei riuscito e questo va a tuo merito. L' uomo può
essere timoroso, a volte folle. Ma non potrà mai fermare il bene che è davanti a
lui e che può migliorare la sua esistenza. Tu sei quel bene".
Viz, cavallo in
c3. Nessuna risposta. Contromossa di T'Challa che col suo cavallo mangia quello di
Viz in c3. Ma Viz voleva proprio questo, pedone in b2 mangia cavallo in
c3. T'Challa, pedone in c5.
Viz, alfiere in e2:"Sono entrato in questo gruppo
perchè mi è stato concesso di riparare a quell' errore. L' umanità mi teme, è
vero, ma mi ha concesso una possibilità di redenzione, di perdono. E voglio
sfruttarla, fino in fondo".
T'Challa, pedone in d4:"Attento a non far diventare la
tua redenzione una condanna, però".
Viz, arrocco:"Parlami di
te, T'Challa, ora. Raccontami cosa ti è successo e perchè darai il tuo supporto a
questo gruppo".
T'Challa, cavallo in c6:"Mi sembra strano dover raccontare cose
che tu sai già".
Viz, alfiere mangia pedone in g4:"Sì, ma il sentirlo raccontare
dal diretto interessato è sempre interessante".
T'Challa, arrocco:"D' accordo, come
vuoi".
Viz, alfiere mangia cavallo in c8:"E poi tu sei un fine narratore".
T'Challa, torre mangia alfiere in c8:"Questi ultimi anni per me sono stati
talmente esasperati e tremendi che mi stupisco che un uomo come me non sia
arrivato alla follia. Ci sono stati tempi in cui badavo solo al benessere della
mia nazione. Ed è proprio per il Wakanda, principalmente, che sono qui. L' Onu ha
sottoscritto un trattato in base al quale mi aiuterà per la questione degli
immigrati. Ormai diventata insostenibile e, prima che i campi profughi divenissero
dei lager, ho accettato questo compromesso".
Viz, Donna in g4:"Adempieranno alle
proprie promesse fino in fondo?".
T'Challa, pedone in f5:"Credo proprio di sì. Già
adesso l' Alto Commissariato per i rifugiati è nel mio paese e sta progettando il
da farsi. Io li seguirò tra poco e li aiuterò".
Viz, Donna in g3:"E la tua
vita... privata?".
T'Challa, pedone mangia pedone in c3:"Un inferno. Un inferno
personale dal quale forse non sono ancora uscito. Una discesa iniziata da quando
mi giunse la voce che mia madre fosse ancora viva e partii a cercarla. Quel
viaggio non lo scorderò mai: sono stato inseguito da feroci cani, il mio piede è
caduto in una tagliola, hanno cercato di farmi annegare, ma non mi hanno mai
piegato. E il dolore è subitaneamente sparito quando, dopo tanto tempo, l' ho
rivista. Ramonda, la mia madre adottiva, colei che mi ha cresciuto dopo la
prematura morte della mia madre naturale. Colei che è stata accanto a mio padre
nei momenti più difficili".
Viz, torre in e1:"Il suo rapitore era un certo Anton
Pretorius, vero? Che fine ha fatto?".
T'Challa, Re in h8:"L' ho lasciato a marcire
nella sua melma, nel suo finto impero fondato sulla prevaricazione della razza. Un
impero che la storia e uomini saggi hanno fatto crollare. Dove sia adesso, non lo
so e non mi interessa".
Viz, Re in h1:"Ma poi non è stato tutto rose e
fiori, vero?".
T'Challa, torre in g8:"No, il mio matrimonio con Monyca Lynne stava
ormai per essere celebrato. L' avevo anche annunciato alla mia nazione. Ma lei se
ne è improvvisamente andata.
L' ho rivista di recente, ma non so se riuscirò a
recuperare con lei quella sintonia che prima esisteva".
Viz, alfiere mangia
pedone in d6:"E poi... Achebe".
T'Challa, alfiere in f8:"Avevo appunto parlato di
inferno. E lui ne era una delle tante incarnazioni terrestri. Mi è sfuggito, ma lo
ritroverò prima o poi.
Hai anche sentito del mio vero motivo per cui sono
entrato nei Vendicatori e...".
Viz, alfiere in e5 e scacco conseguente:"Non serve
che ti scusi. A quel tempo eri un' altra persona. L' hai detto tu stesso, al centro
dei tuoi pensieri c'era il Wakanda.
Io rispetto coloro che proteggono ciò che
amano".
T'Challa, cavallo mangia alfiere in e5:"E tu?".
Viz, Donna mangia alfiere
in e5, ancora scacco:"Io... ci provo. Adoravo stare nei Vendicatori. Ma arrivano
momenti in cui ti devi allontanare dalla tua famiglia, anche solo per breve
tempo. È per il bene anche di coloro che ti stanno intorno".
T'Challa, torre in
g7:"Ti manca Wanda?". La domanda che Visione temeva di più, ma sapeva che gli
sarebbe stata rivolta.
Viz, torre mangia pedone in f5:"Tantissimo".
T'Challa, Donna mangia pedone in h4. Scacco:"Allora perchè sei qui?".
Viz, Re in
g1:"Te l' ho detto. Devo riflettere. Credi che non soffra? Che non pensi ogni giorno
a lei e mi chieda quanto resisterò?".
T'Challa, Donna in g4:"Perdonami se ho
sollevato un argomento delicato".
Viz, torre in f2:"Non hai nulla di cui
scusarti. A volte fa bene sfogarsi. E poi così ti deconcentri e vinco io. Tra
cinque o sei mosse abbandoni".
T'Challa, alfiere in e7:"Sei ottimista!".
Viz, torre in e4:"Realista".
T'Challa, Donna in g5:"Come consideri te
stesso, Visione? Quando ti guardi allo specchio, quando ripensi alle tue
imprese, alla tua... vita".
Viz, Donna in d4:"Come una persona senza difetti. E
forse per questo poco umana".
T'Challa, torre in f8:"Una persona non si giudica
solo dai difetti. La si giudica anche dai pregi. E non puoi negare che tu ne abbia".
Viz, torre in e5:"A volte temo ciò che sono: un bene per l' umanità, ma nato da mano
malvagia. Rimango sempre affascinato dalla dicotomia bene-male. Ovviamente
volgendo la mia mente al primo".
T'Challa, torre in d8:"E poi tu hai dei
sentimenti. E qualunque cosa abbia dei sentimenti è una persona. In tutto e per
tutto. La differenza tra noi e gli animali è che noi amiamo, proviamo dei
sentimenti. Loro no".
Viz, Donna in e4:"Tuttavia io ancora anelo ad una
umanità. Forse è proprio perchè la ritengo una impresa impossibile che continuo
ad intraprenderla. Se l' uomo sapesse che una cosa è possibile si adagerebbe
sugli allori, sui successi già intrapresi. Ma quando sa che una cosa è
teoricamente impossibile, impiega tutte le sue forze per il suo
conseguimento. Molti sono gli esempi".
T'Challa, Donna in h4:"Perciò, proprio
perchè hai intrapreso tale ricerca impossibile, ti si può considerare umano. Anche
noi cerchiamo continuamente la nostra umanità. Giorno dopo giorno".
Viz, torre in
f4:"La tua logica è ineccepibile in effetti. Come la mia vittoria, direi. Ti
consiglio di abbandonare, altre tre o quattro mosse e perderesti".
T'Challa
guarda la scacchiera, prova ad allungare una mano sulla Donna, ma poi desiste. Viz
ha ragione. "Ma un giorno ti batterò" dice il re del Wakanda.
Viz:"Sarò qui ad
aspettarti".
Aereoporto la Guardia. Qualche ora dopo.
T'Challa e Viz guardano i numerosi
bagagli salire sul rullo che li porta nella stiva. Dopo la partita si sono
scambiati pochissime parole, ma ora è il momento dei saluti. T'Challa ritornerà, ma
non prima di aver sistemato alcune questioni interne alla sua nazione. Il carico
è completo, l' aereo è pronto a partire.
Ad un tratto si avvicina ai due l' agente Everett K. Ross, che ora funge da collegamento tra il Wakanda e l' Onu. Per ordine
supremo del Presidente "Vostra Altezza, siamo pronti a partire" dice.
T'Challa lo
guarda e risponde:"Vengo subito, amico Ross. Bene, Visione, è ora che vada. Ci
vediamo presto".
"Aspetteremo tutti il tuo ritorno" risponde Visione.
T'Challa
sale sulla scaletta, ma poco prima di entrare si volta ancora verso il
sintezoide:"Stavolta hai vinto tu... amico. Ma la cosa avrà fine prima o poi". Ed
entra nell' aereo che dopo pochi minuti parte.
Visione lo guarda, finchè non
scompare all' orizzonte. Poi ripensa alle parole di Pantera. E sorride.
Note: Un piccolo appunto: la partita descritta nella storia è realmente accaduta. È uno dei tanti affascinanti match tra Boris Spasskij e Bobby Fischer, probabilmente i più grandi giocatori di scacchi di sempre, avvenuto a Mar del Plata nel 1960. Nella storia si è voluto assimilare Viz a Spasskij e Fischer a Pantera. E come allora Fischer abbandonò la gara.
Capitolo Secondo
PURPLE HAZE
Aeroporto di Montreal.
L' aereo atterra quasi con delicatezza, ma nella mente di Kara Killgrave alias Persuasion albergano vorticosi pensieri. Per l' ennesima volta sta per cambiare vita e non sa se riuscirà davvero a sopportare tutto ciò. Ripensa al suo passato, a quando sua madre era preoccupata per la sua condizione di mutante e per i suoi poteri che ancora non sapeva controllare. Ripensa a quando venne salvata da Northstar e cercò ingenuamente di far sì che si innamorasse di lei*.
* V. Gli Incredibili X-Men 34.
Considerato ciò che si è saputo dopo, ogni volta che con la mente va a quel ricordo si dà della stupida. Ma forse era solo il desiderio ingenuo di una ragazzina che stava aprendo gli occhi sul mondo, sulla vita. Oggi è cresciuta, è inevitabilmente una ragazza più matura e, dopo le numerose battaglie con Alpha Flight, anche più sicura di sé. Può persuadere le persone a fare quello che lei dice, ora deve persuadere sé stessa che può intraprendere questa nuova strada. E mentre pensa e ripensa a queste cose non si accorge di una cosa: il quartiere dove lei abita è deserto! Nessuno che passeggia o si affaccia alla finestra. Pare una città fantasma. Solo una persona, nascosta nell' ombra, nota l' arrivo della giovane mutante dalla pelle viola ed esclama:"È venuto il momento di una bella riunione di famiglia".
Casa, il luogo dove viviamo gran parte della nostra vita. Il centro dei
nostri affetti, dei nostri sentimenti, delle nostre delusioni. Ma per Kara in
questo momento la casa è solo un luogo di solitudine: ha chiamato sua madre più
volte, ma senza nessun risultato. Eppure le aveva annunciato il suo arrivo per
quel giorno, per poter prendere le sue ultime cose.
"Forse è andata a comprare
qualcosa per festeggiare, ma non è da lei lasciare la porta aperta!". Kara
comincia a preoccuparsi e, dopo dieci minuti, la paura diventa apprensione. Esce
da casa correndo e va a cercare sua madre per il quartiere. E solo allora si
accorge che intorno a lei non c'è nessuno! Era così immersa nei suoi pensieri da
non badare a quello che le succedeva (anzi, non le succedeva) intorno.
"Questa
situazione non mi piace" pensa Kara "Devo cercare aiuto, forse Alpha Flight
potrà...".
Poi un rumore la scuote: passi, di decine, centinaia di persone.
Camminano all' unisono, sembra quasi che ci sia una lieve scossa di terremoto. Si
avvicinano a lei, ma quando sono a circa dieci metri di distanza si fermano.
Anche stavolta all' unisono. Kara rimane incredula di fronte a quello che ha visto, nella
sua mente comincia ad agitarsi un terribile sospetto. Poi nota sua madre, è in
mezzo alla folla, ma il suo aspetto è inconfondibile. Urlando Kara si precipita
verso di lei, ma la calca di persone le impedisce di passare.
Ed è allora che la
sente, quella voce familiare ma distante allo stesso tempo, una voce che nel
corso degli anni ha imparato ad odiare:"Ben trovata, figlia mia!".
Persuasion
si volta e davanti a lei c'è suo padre, Zebediah Killgrave è il suo nome, ma è
anche conosciuto come Uomo Porpora.
Kara gli lancia uno sguardo di ghiaccio:"Sei tu, papà, avrei dovuto immaginarlo!".
"Ti prego, figlia mia" dice Killgrave
"Non fare così". Il suo tono appare mellifluo ma dotato di una componente di
follia:"Non voglio fare del male a queste persone, non voglio più fare del male
a nessuno. Ho commesso degli atti malvagi in passato, non lo nego, ho anche
fatto accusare ingiustamente un giovane mutante come te di omicidio*. Ma poi mi
sono trovato a riflettere su ciò che avevo fatto, al male che avevo apportato
alla mia famiglia, ai miei cari. E allora ho deciso di usare i miei poteri per
far del bene, posso donare la serenità a tutta questa gente, farla vivere in
pace per sempre, senza alcun dolore o preoccupazione. Chiedo il tuo aiuto per
questo, so che anche tu vuoi la stessa cosa".
* V. X-Men Deluxe 44/46.
Kara guarda in volto suo padre e non riesce a decifrarlo. Sembra credere in
quello che dice, ma non è convinta:"Tu sei un folle, papà. Cosa c'entra la
mamma in tutto questo? E chi ti dà il diritto di controllare e guidare la vita
di queste persone?".
"È per il loro bene e poi ho finalmente riunito la famiglia
Killgrave, cara! Per anni siamo stati separati e questo è ingiusto. Un padre
deve sempre poter stare accanto ai suoi cari".
"Sei stato tu ad abbandonarci!"
gli urla Persuasion "A lasciarci vivere nella miseria, mentre ogni persona
parlava male di noi e ci giudicava senza nemmeno averci conosciuto".
"Quelli
sono tempi lontani, ormai" dice Killgrave "Unisciti a me, alla famiglia. Io ti
voglio bene!".
"Menti! Se mi volevi bene mi saresti stato accanto, non mi
avresti donato... non avresti permesso che io vivessi nel pregiudizio!". Detto
questo Persuasion si volta verso la folla e tenta di liberarla dal controllo di
suo padre:"Tornate in voi, non fatevi comandare da un pazzo. Tornate in voi!".
Nulla, il controllo è troppo forte. "Ve lo ordino!" urla Kara. Ma nessun
risultato.
"Ti prego, Kara, controllati" dice suo padre "Con questi miei poteri
posso davvero aiutare il mondo e...".
"Stai... ZITTO!" urla Persuasion "Non
voglio starti a sentire!".
Sul volto di Killgrave ora non c'è più serenità, ma
impazienza:"Bene, io ti ho concesso la tua occasione. Tu non l' hai sfruttata e
ora te ne pentirai".
Kara viene abbrancata dalla folla, il contatto iniziale
quasi la spaventa. Prima un braccio, poi un altro e così via. Tenta di
dimenarsi, ma con scarsi risultati.
"Forza, figlia mia, ribellati a loro.
Accanisciti contro questa gente" le dice Killgrave "Ti stanno facendo del male e
tu non reagisci?".
Ma Kara pare dover soccombere, ormai il suo volto si perde
nella folla che la circonda. Ma con un ultimo sguardo i suoi occhi incrociano
quelli di sua madre. Con quello sguardo le lancia una muta richiesta di aiuto.
L' amore materno, alcuni dicono che faccia miracoli, che sia in grado di smuovere
le montagne, di cambiare il mondo. Alcune mamme sacrificherebbero la propria
vita per quella dei propri figli. E stavolta l' amore materno e quegli occhi che
chiedono aiuto compiono un altro miracolo: la madre di Kara torna in sé e riesce
a liberarsi dal controllo di suo marito. Si lancia contro la folla urlando di
lasciare in pace sua figlia. Alcuni indietreggiano, impauriti da
quell' atteggiamento.
"Ma cosa..." esclama Killgrave "Dannata donna! Stai
indietro!". Killgrave la afferra per i capelli e la scuote facendole del male.
Il suo più grosso errore, poiché l'amore che lega un figlio alla propria madre è
più forte di ogni malvagità o violenza.
"Andate via" dice Persuasion in modo
deciso. La folla si blocca. È in bilico tra due poteri.
"Restate lì" li esorta Killgrave e così dicendo strattona ancora con violenza i capelli di sua moglie
che urla di dolore.
Kara esplode:"Lasciala!". La folla indietreggia, alcuni
guardano negli occhi di Kara e seguono il suo consiglio andandosene. Altri
restano lì indecisi su cosa fare.
Killgrave è impaurito, sta perdendo il
controllo mentale di tutti! Non doveva andare così! La sua paura diviene realtà
quando quel debole pallore viola che connotava tutte le sue vittime scompare dai
loro volti. Killgrave per un attimo abbandona la presa su sua moglie e ciò le
permette di liberarsi non prima di mollare uno schiaffo al suo ex compagno di
vita. Poi si getta verso Kara e la abbraccia, mentre Killgrave crolla in
ginocchio a terra.
In questa scena concisa quasi nessuno ha visto un elicottero
che è atterrato poco distante. Da esso scendono Puck e Heather Hudson di Alpha
Flight. Subito capiscono la situazione e si avvicinano alla loro ex-compagna:"Kara" dice Heather Hudson "Ci avevano avvertito che in questa zona stava
succedendo qualcosa di strano, ma non avremmo mai immaginato che foste implicati
tu e tuo padre".
"Va tutto bene" risponde Persuasion "Ora è tutto a posto".
Ma
si sbaglia, con un urlo quasi disumano Killgrave si rialza e si lancia verso sua
figlia. Nella foga investe con noncuranza alcune persone. Puck sta per fermarlo
quando Kara lo blocca e gli dice:"Questo è compito mio".
Lei e suo padre si
affrontano, ma stavolta non è un duello di menti, è un duello di forza. Killgrave pare inizialmente avere la meglio, ma la rabbia ormai pervade
Persuasion in tutto il suo corpo. Con una sorprendente agilità riesce a bloccare
un pugno di suo padre e a menargli un calcio allo stomaco. Killgrave si
inginocchia e Persuasion ne approfitta per dargli un pugno al volto. Killgrave
cade riverso a terra, ma Kara non ha finito con lui. Con le ginocchia lo
inchioda sul terreno ed inizia a tempestarlo di pugni, pare che non voglia
smettere.
Sua madre sta per intervenire quando Heather Hudson la blocca:"Stia
calma, signora. Conosco sua figlia, sa che sconfiggere il nemico non vuol dire
diventare il nemico".
E infatti Persuasion si blocca, è soddisfatta. Ma
Killgrave, col volto mezzo tumefatto, vorrebbe che andasse avanti:"Figlia mia,
ti prego, uccidimi e metti fine alla mia vita miserabile".
"Ti sbagli, papà"
risponde Kara "Io non sono come te". E detto questo inizia a controllare la sua
mente e a dirgli di affidarsi ai due membri di Alpha Flight.
È lo smacco finale
per Killgrave.
"Bravissima, Kara" le dice Puck "Hai dimostrato un grande
coraggio".
"Ti ringrazio, Eugene" risponde Persuasion "Era quello che mi serviva".
"Prima che tu te ne vada, Kara" interviene Heather Hudson "Vorrei farti vedere
una cosa. Alla base di Alpha Flight".
"Cosa?".
"Preferisco che tu lo scopra da
sola, a meno che..." e indica Killgrave.
"No" risponde Persuasion "Non ho più
paura di lui".
Base di Alpha Flight.
"Kara, che piacere rivederti!" dice Guardian.
"Anch'io
sono felice, Guardian" dice Persuasion "Avevo sentito parlare dei problemi che
avete dovuto affrontare. Avrei voluto correre in vostro aiuto".
"Non
preoccuparti, piuttosto immagino che Heather ti abbia portato qui per un preciso
motivo: ti ricordi di Snowbird?".
Nella mente di Persuasion è un ricordo
indelebile:"Sì, è morta poco dopo che ero entrata nel vostro gruppo. Un evento
terribile".
"Vieni con me" le dice Guardian. Kara lo segue, incredula. Poi
davanti a lei c'è come una sorta di visione magica: Snowbird viva e vegeta che
parla con Aurora.
Kara non riesce a credere ai suoi occhi:"Ma...".
"Già" dice
Guardian "Anche noi non riuscivamo a crederci all' inizio. Se vuoi ti posso
spiegare come...".
"Vado a parlarle" lo interrompe Persuasion. E corre da lei.
Snowbird la vede arrivare e si volta verso di lei:"Ciao".
"Ti ricordi di me?"
le chiede Kara.
"In modo molto vago, a dire il vero. Il mio ritorno alla vita mi
sta portando i ricordi della mia vita precedente lentamente, poco a poco".
"Ad
ogni modo sono contenta che tu stia di nuovo tra noi".
"Ti ringrazio, avere
degli amici attorno a te è la cosa migliore per andare avanti per la migliore
strada. Chi ha anche un solo amico ha già tutto".
Persuasion ripensa al periodo
di allenamento con WorldWatch e al legame che ha instaurato con Sun.
È davvero
una ragazza straordinaria, soprattutto dopo quello che ha passato. "Sì" risponde
Kara "Hai proprio ragione".
Base di WorldWatch. Il giorno dopo.
Visione accoglie Persuasion:"Come è
andata la tua gita in Canada?".
"C'è stato qualche imprevisto" risponde Kara "Ma
per il resto tutto ok".
"Ti vedo serena e decisa.
È successo qualcosa?".
"Sì,
ho riscoperto il piacere della vita. Dopo tanto tempo. E dell' amicizia. E voglio
fare di tutto per preservare queste due cose. A qualunque prezzo e con qualunque
gruppo io stia".
"Come tutti noi, ragazza, come tutti noi" risponde Visione.
Capitolo Terzo
New York. Base di WorldWatch.
Un' animata
discussione sta avvenendo in questi ampi corridoi:"Ma come osi dire che la
letteratura russa è stata la migliore di tutti i tempi?" sbraita U.S.Agent "Un
solo romanzo di Norman Mailer oscura tutto ciò che hanno scritto i vari Tolstoj,
Dostoevskij e compagnia bella!".
"Con quale arroganza affermi ciò?" controbatte la Dinamo Cremisi "Evidentemente non
hai mai letto 'I fratelli Karamazov'. Oppure non hai l' apertura mentale adatta
per farlo!".
"Bada
a come parli" ribatte Agent "O ti rispedisco nella tua madrepatria a forza di
pugni!".
Spettatrici di questo particolare dibattito sono Persuasion e Sun,
entrambe ritornate da poco dal loro paese di origine:"Ma guardali" afferma
Sonia Elios "Si comportano come due bambini viziati".
"Tu non capisci, Sonia" le risponde Persuasion "Dietro questi discorsi che spesso si
fanno mascherano in realtà i loro contrasti politici. Ognuno crede di essere
nato e vissuto nel paese migliore del mondo e non accetta le opinioni
dell' altro".
"Allora ribadisco la mia opinione" conclude Sun "Se non altro ho un vantaggio: sono
l' unica in questo gruppo a non avere remore a sparlare della mia nazione.
È
l' hobby preferito di noi italiani, anche se bisogna dire che non è che i nostri
governanti ci aiutino molto a cambiare opinione".
In quel mentre irrompe nella
stanza Nick Fury seguito da Visione:"C'è di nuovo bisogno del vostro
intervento" annuncia il capo dello S.H.I.E.L.D. "Visione vi spiegherà di cosa si
tratta". Contemporaneamente un muro si apre e lascia il posto a varie immagini
di uno strano tizio vestito di bianco e nero.
"Colui che vedete alle mie spalle" afferma Viz "Si fa chiamare Spezzabandiera. Di lui
sappiamo che è il figlio di un ex finanziere che abbandonò gli affari per
entrare in politica...".
"Da noi direbbero che 'è sceso in campo' " dice Sun.
Visione continua imperterrito:"Il suo sogno di alimentare la pace nel mondo con metodi pacifici ovviamente si
scontrava con diversi ostacoli, ma lui continuò la sua lotta con decisione
finché durante una manifestazione sfociata in rivolta non venne travolto ed
ucciso da una folla inferocita. Lo Spezzabandiera rimase sconvolto da ciò e
decise di continuare a far vivere il sogno di suo padre, ma di attuarlo con
altri metodi: non più dialogo e pace, ma azione e violenza. Contro qualsiasi
nazione perché non vi fosse più alcuna bandiera. Per perseguire ciò organizzò un
proprio esercito denominato U.L.T.I.M.A.T.U.M. Capitan America ha avuto spesso a
che fare con lui, ma ultimamente lo Spezzabandiera si è dedicato alla Unione
Europea e ad alcuni membri rinnegati del suo esercito, ormai allo sbando da
diverso tempo. L' ultima volta che si è sentito parlare di lui era al soldo della Roxxon Oil, ormai completamente pazzo a causa dei loro
esperimenti*".
* V. Marvel Miniserie 38
"Ma non ha perso tempo a quanto pare" continua Nick Fury masticando nervosamente il
suo sigaro "Dopo le cure dei medici
è riuscito a fuggire e, dalle ultime notizie che abbiamo, pare stia
riorganizzando U.L.T.I.M.A.T.U.M. con alcuni membri dei vari gruppi terroristi
di mezzo mondo. Mentre io e Visione cerchiamo di stabilire un piano di azione, Agent e Dinamo Cremisi andranno alla sezione S.H.I.E.L.D. di Washington in
perlustrazione".
A questa notizia i due eroi saltano in piedi:"Ma perché devo lavorare proprio con
lui?"; "Non può venire Sun invece?"; "Con questo folle è impossibile cooperare!"
e varie altre obiezioni.
"Ora basta" afferma in modo pacato Viz. I due si zittiscono. Il sintezoide continua:"Vi è stato rivolto un ordine e non un consiglio. Lo Spezzabandiera costituisce
un serio pericolo per la sicurezza internazionale e dunque anche per i vostri
paesi. Ora andate e, non appena siete arrivati, riferiteci sulla situazione". Senza
aggiungere altro i due eroi escono dalla sala, senza rivolgersi la
parola.
Washington. Un magazzino abbandonato.
Un
tempo questo edificio dava lavoro a molte persone, peccato fossero pagate in
nero e schiavizzate. I servizi sociali ci misero due anni ad accorgersi di ciò,
poi organizzarono una campagna moralista e benpensante su qualsiasi organo
mediatico. Tutti i 'lavoratori' vennero elevati a martiri, ma in seguito
faticarono a trovare una seconda occupazione. Calmatesi le acque, la criminalità
occupò l'edificio per smistarvi la droga. Qui l' F.B.I. ci mise cinque anni per
intervenire, con risultati nemmeno troppo felici. Ed ora, mentre questo edificio
sta andando a pezzi a causa dell' usura del tempo, su un palco improvvisato
grazie ad alcuni scatoloni pieni di chissà cosa un uomo sta parlando al suo
esercito.
È lo Spezzabandiera:"La nostra bandiera? Nessuna!" afferma con tono
quasi invasato "La nostra nazione? Nessuna! Nessuna fedeltà, un solo mondo.
Giustizia e libertà, questa è la chiave. E chi non è d'accordo con noi, come
quella patetica farsa dell' Onu che ha fatto di tutto per rovinare la nostra
vita, ne pagherà le conseguenze. Ogni bandiera che abbattiamo ci avvicina alla
liberazione del mondo. Oggi vi sono state date le armi, domani colpirete quelle
nazioni che hanno oppresso la vostra libertà, prima fra tutte gli Stati Uniti, a
cui oggi muoviamo guerra. Ed alla fine il mondo sarà preda dell' anarchia e della
libertà!".
La conclusione di questo folle discorso genera un boato di entusiasmo
da parte dei sottoposti dello Spezzabandiera, perlopiù gente nuova in
sostituzione di quei membri traditori che lui sta ancora cercando per attuare la
sua vendetta. Questi amanti della libertà, però, non hanno il coraggio di
mostrare il loro volto, essendo tutti nascosti dietro una
maschera.
Lo Spezzabandiera
ringrazia i suoi sottoposti e si reca in una misera stanza, il suo quartier
generale. Lì una persona lo attende, anche lei è mascherata. Nessuna parte del
suo corpo è visibile essendo tutta coperta da un ampio cappuccio e da una sorta
di lunga tunica, sulla quale, all' altezza del suo petto, compare questa scritta:
VI.
"Discorso
affascinante" afferma la persona mascherata. Seppur distorta, dalla sua voce si
intuisce che è una donna.
"Spero
tu lo dica con sincerità" ribatte lo Spezzabandiera "Anche se devo ringraziare te e
la tua organizzazione per avermi curato e avermi dato le armi per riorganizzare
il mio esercito. Ma chi sei, anzi, chi siete voi che siete riusciti a farvi
passare per medici della Volta? E perché mi aiutate?".
"Che domande ardite!" afferma lei "Il mio nome non ha importanza, se proprio ci tieni
chiamami Numero Sei. Quanto al perché ti aiutiamo, diciamo che le nostre
organizzazioni hanno degli obiettivi in comune. Ti basti sapere questo". Lo
Spezzabandiera vorrebbe porle altre domande, ma desiste. C'è qualcosa nel suo
aspetto che gli incute paura. Molta paura.
Il cielo di Washington.
Un jet atterra placidamente su un' ampia pista. A bordo Agent e Dinamo. Non una parola è stata tra loro scambiata per tutto il viaggio.
Ora Dinamo interrompe il silenzio:"Spero si possa lavorare bene insieme".
"Ne dubito" ribatte Agent.
"Come mai?" gli chiede placidamente Dinamo.
"Le nostre nazioni non hanno mai cooperato in una giusta e sincera armonia" continua
Agent "Ed è ovvio poiché è impossibile trattare con una nazione che fa morire di
fame i suoi abitanti e li condanna alla morte!".
"Parli a me di morte?" ribatte Dinamo "A me che...". Poi si interrompe. Agent lo fissa:
stava per dire qualcosa di importante.
Prima che possa sollecitarlo, di fronte a
loro si para un'agente dello S.H.I.E.L.D., Sharon Carter:"Finalmente siete
arrivati!" dice "Credo abbiamo scoperto dove possa trovarsi lo
Spezzabandiera".
"Ci porti subito lì" dice Dinamo.
"Già sono arrivati i... pezzi grossi" dice ironicamente Agent "Avevo sentito dire
che era in Turchia, Agente 13".
"Sono tornata da poco, un nostro informatore di quel paese ha giocato un po' troppo
con alcuni esperimenti pericolosi e si è trasformato in una sorta di piccolo
dinosauro. Per fortuna siamo arrivati in tempo per farlo regredire a forma
umana, prima che la mutazione potesse diventare definitiva. Ma piuttosto, Agent,
mi dica: come sta... Capitan America?". Nel suo tono c'è quasi un velo di
tristezza.
"Non saprei dirle, non lo vedo da diverso tempo. Come lei so la drammatica avventura
che ha vissuto*, ma nulla più".
* V. Vendicatori 1/3.
Sharon annuisce e indica un punto poco davanti:"Ecco, secondo le nostre fonti e i nostri monitoraggi lo Spezzabandiera ed il
suo esercito dovrebbero trovarsi in quel magazzino".
Già, gli piace molto rifugiarsi in edifici di quel genere" afferma Agent, che sta
ora impugnando saldamente il suo binocolo ad infrarossi. Anche la Dinamo,
tramite il suo visore, riesce a vedere che c'è molto movimento all' interno.
Quelle persone disgustano l' eroe russo: come possono rifiutare il concetto di
patria, senza la quale ogni uomo sarebbe perduto? Per quanto la si possa spesso
odiare la propria nazione è l' unico baluardo che si frappone tra l' uomo e la
schiavitù, tranne quando è la nazione stessa a diventare padrona della tua vita.
Non può permettere che questi esseri spregevoli riescano nei loro intenti.
"Sono davvero tantissimi. Prima che arrivi il resto del gruppo sarà meglio pianificare
un attacco" dice Agent.
"No" ribatte Dinamo "Possiamo farcela anche da soli". E senza aggiungere altro parte
all' attacco del magazzino.
Agent rimane stupito per mezzo secondo poi gli urla:"Ma cosa fai? Dannato comunista!".
Sharon Carter rimane interdetta da questo
comportamento:"C'è da chiedersi come faranno ad andare avanti se continuano così".
Dinamo Cremisi sfonda un muro, ma lì trova vari agenti di U.L.T.I.M.A.T.U.M. ad
aspettarlo. Evidentemente si aspettavano che prima o poi qualcuno li attaccasse.
Colpiscono l' eroe russo con varie armi, ma queste paiono non fargli nulla. Lui
ribatte ai loro colpi coi suoi raggi che vanno spesso a segno e abbattono i
nemici.
Poi irrompe Agent: subito l' esercito dello Spezzabandiera convoglia le
sue forze su di lui. Sono in tanti, davvero in troppi: un tempo, quando era
Capitan America, in preda alla rabbia per la morte dei suoi genitori era
riuscito a sostenere l' attacco di numerosi Cani da Guardia. Ma adesso la
sorpresa del numero dei nemici e la loro preparazione nelle tecniche di lotta
non gli permettono una efficace difesa. Riesce ad abbattere alcuni di loro, ma
poi viene stordito.
Intanto Dinamo sta continuando nel suo attacco, ma una voce lo blocca:"Fermati o
uccidiamo il tuo amico!".
Lui si blocca, quale amico? Poi vede Agent che è
stato catturato.
Lo Spezzabandiera guarda trionfante i due eroi:"Di nuovo
quell' emulo patetico di Capitan America. Non riesci proprio a non rovinare i
miei piani, vero? Uccidetelo e catturate il rosso".
Dinamo guarda incredulo un uomo che si avvicina ad Agent con una strana arma. Sta per
puntargliela contro.
"NO!" urla e si lancia verso di lui. Tutti rimangono
stupiti dalla velocità e agilità dell' eroe russo.
Lui abbatte vari agenti e
riesce ad afferrare Agent, che si riprende:"Uh... Cosa è successo?".
"Ricordi
quella richiesta di cooperazione? È venuto il momento di attuarla. Insieme
possiamo farcela!" dice Dinamo.
I due eroi si lanciano all' attacco dei nemici e
in quel momento giunge un altro aiuto, Visione e Sun entrano nell' edificio. Per
U.L.T.I.M.A.T.U.M. è ormai la fine.
"Maledizione!" si lamenta lo Spezzabandiera "È meglio che fugga".
Si reca nella sua stanza, ma
come entra riceve un violento colpo alla nuca che lo fa svenire.
È stata Numero
Sei:"Ma perché voi criminali siete tutti così inetti?" chiede al vuoto. Poi
fugge da una uscita secondaria al di fuori di qualsiasi sguardo. Prende un mezzo
anonimo e parte:"Dannazione, un altro fallimento dopo Shocker!* Ma noi non ci
arrendiamo, continueremo nella nostra lotta e un giorno non lontano la nostra
organizzazione trionferà!".
* V. Difensori 4
Un bel repulisti, decisamente. Decine di membri di U.L.T.I.M.A.T.U.M., compreso il
loro leader, vengono portati via dagli agenti dello S.H.I.E.L.D. Mentre Sharon
Carter relaziona al suo capo su ciò che è avvenuto, Agent e Dinamo stanno in
disparte. Forse avranno una bella lavata di capo, anche se tutto è andato bene
alla fin fine.
"Niente male per uno yankee" dice all' improvviso Dinamo.
"Idem per te, russo rosso" ribatte Agent.
Dinamo, dietro la maschera, mostra una espressione di sconforto:"Non sono abituato a
farlo, ma ti chiedo per favore di non associarmi più ad una
ideologia".
"Perché?" chiede Agent "La rinneghi forse? E allora perché ti hanno scelto? Nascondi la
tua identità come fanno spesso i traditori, in effetti".
Dinamo rimane per qualche secondo in silenzio, poi dice:"Va bene, ti dirò chi sono
visto che ci tieni tanto: sono Igor Vanko".
Agent per qualche istante non capisce, poi il suo volto ha un' espressione di sorpresa:
"Anton Vanko! Ma è quello che...".
"Esatto" continua Dinamo "Colui che ha inventato e sperimentato personalmente il primo
modello di questa armatura. Tempo prima aveva avuto un figlio da una relazione
fugace, ma lui non è mai venuto a saperlo. Ha vissuto in un' epoca tragica per il
nostro paese, governata da gente dispotica e, quando ha rinnegato i loro ideali,
non hanno esitato ad ucciderlo. Quando mia madre mi ha raccontato la sua storia
ho odiato il mio paese e decisi che l' avrei contrastato in qualsiasi modo, poi
mi accorsi di una cosa: il paese era cambiato, c'era gente nuova a comandarlo.
Non che fossero i migliori governanti del mondo, ma si vedeva che ce la
mettevano tutta perché il passato rimanesse tale. Che ad alcuni non piacessero
lo si può intuire dal fatto che i nostalgici di quell' epoca tragica cercassero
spesso di rovesciare il governo costituito legittimamente dal popolo. Ma loro
resistettero e cercarono nuove alleanze anche con chi prima veniva definito
nemico. Provai una sorta di ammirazione per quelle persone e, quando mi
presentai per entrare in quel mondo, quando dissi chi sono ci fu quasi una sorta
di reverenza. Quegli uomini stimavano mio padre e affermavano che agiva per il
giusto. E lo dicevano con sincerità, io mi sentivo in sintonia con loro.
Abbandonai il cognome di mia madre e mi feci dare quello di mio padre, mentre
nel contempo sviluppavo le mie doti fisiche e mi allenavo con questa nuova
versione della Dinamo, per diventare il nuovo eroe del popolo sovietico. Ma il
destino ha voluto diversamente e mi ha fatto diventare membro di questo gruppo,
di fianco ad eroi di cui avevo a malapena sentito parlare. La cosa più difficile
è ambientarsi in questo mondo che ho conosciuto solo per stereotipi mentre
imparavo la vostra lingua ed è una cosa difficile, molto difficile. E tu non mi
faciliti il compito, devo dire, fin da quando negli allenamenti mi hai messo in
difficoltà. Sono ancora un inesperto, se non lo sai".
Agent tace, non sa cosa dire: quest' uomo gli ha appena rivelato un fatto importante,c
he stia cercando un appiglio, anche se solo temporaneo, in questo momento? Non
riesce ad immaginare come possa essere trovarsi straniero in terra straniera.
Prima che possa dire qualcosa Visione, seguito a ruota da Sun, si avvicina a
loro e dice:"Per questa volta siete stati perdonati, ma la prossima volta è
meglio che siate meno impulsivi. Ora...".
"Visione, Dinamo deve dirti una cosa" afferma Agent. L' eroe russo si volta verso di lui,
lo sguardo che deve avere sotto la maschera non deve essere
benevolo.
Ma Agent gli dice:"Vuoi davvero ambientarti? E allora devi fidarti di chi ti sta
intorno, altrimenti sei tu il primo che complichi le cose. Dì loro quello che
hai detto a me".
Dinamo per qualche istante rimane immobile, poi si toglie la maschera: è un ragazzo sui
venticinque anni, dai capelli corti e neri e dallo sguardo intenso.
È il primo
passo verso un qualcosa che in futuro potrà essere un' amicizia:"Mi chiamo Igor
Vanko, sono figlio di Anton Vanko" afferma deciso.
Base di WorldWatch.
Un' animata discussione sta avvenendo in questi ampi corridoi:"No! John Grisham e Scott
Turow sono solo degli scrittori da quattro soldi" dice la
Dinamo.
"Perché?" controbatte Agent "Lermontov è forse un grande scrittore? Ma per
favore!".
Persuasion è ormai disperata, mentre Sun osserva il tutto con compiacimento:"In sostanza"
afferma "Stanno dicendo che uno non può parlare perché è comunista e l' altro
non può parlare perché è fascista. Ma allora per noi italiani c'è ancora qualche
speranza!".
Capitolo Quarto
WAITING FOR THE SUN
"...avolo
funziona 'sto coso? Ah, ecco, credo di averlo acceso. Beh, cosa devo dire? Nick Fury
e quel robottino mi hanno messo davanti a questo schermo dicendomi di narrare la
mia storia, come si sono sviluppati i miei poteri e così via. Facile a dirsi, miei
cari, credete sia una cosa da nulla per me rivangare gli avvenimenti più tragici
della mia vita? Ma cominciamo, prima finisco e meglio è per tutti. Mi chiamo Sonia
Elios, Elios un nome un destino a quanto pare. Nome in codice Sun, l'ho scelto
io, per quel che può valere. A quanto pare il sole ha scelto molte persone per
dotarlo della sua maledizione: Sole Ardente, Sunspot, Sunstroke, Sundown... Grazie
tante, motore del mondo! Ti scelgono anche come simbolo partitico, sei la nostra
gioia e la mia disgrazia. Ma passiamo avanti, è meglio.
I miei bisnonni provenivano
dalla Grecia: andarono in Italia perchè trovavano il loro paese natale troppo
opprimente, forse avevano avuto una sorta di premonizione. Comunque in Italia
sono nati i miei nonni, che non ho mai conosciuto, e i miei genitori. La loro
storia d' amore è nata in un modo classico: si sono conosciuti durante gli anni
universitari. Non so se sia stato amore a prima vista, considerato quel che è
successo dopo ne dubito. Pochi mesi dopo la loro laurea in giurisprudenza, che
ottennero nella stessa sessione, nacqui io. Per loro fu una gioia ed un
dispiacere allo stesso tempo, visto che avevano pochi soldi e l' eredità dei miei
nonni non era di quelle fantasmagoriche. Mio padre si adattò a fare due lavori
per tirare avanti e anche mia madre, per quanto poté, si diede da fare. Dopo che io
nacqui mio padre iniziò la pratica in uno studio legale, mentre mia madre faceva
ogni tipo di lavoro per tirare avanti. Ben presto il matrimonio andò in
pezzi, l' amore ed il rispetto reciproco presenti all' inizio scomparvero come neve
al sole. Mio padre entrò in un prestigioso studio legale e mia madre
fuggì, così, senza dire una parola. Avevo cinque anni e già la maledizione che il
sole mi avrebbe donato in futuro faceva sentire i suoi effetti. Da allora non ho
più rivisto mia madre: Angela il suo nome. Per me è solo questo ora, un nome e
nulla più.
Mio padre ottenne facilmente il divorzio ed il mio affidamento. Poi mi
dovetti adattare a vivere senza di lui, che per la maggior parte del tempo
trattava modesti processi penali ma sperava sempre che un giorno gli sarebbe
capitata la grande occasione. Essa in effetti arrivò e maledico quel giorno. Mio
padre si chiama... chiamava Francesco, suo padre l' aveva chiamato così in onore
di San Francesco d' Assisi, che a quanto mi è stato detto idolatrava fino
all' eccesso. Forse vedeva in lui un uomo ideale, un qualcosa che lui non sarebbe
mai stato. Un giorno mio padre decise di cambiare vita ed entrò nella
magistratura e subito, essendo l' ultimo arrivato, lo spedirono in una procura di
una città difficile: Catania. Una città stupenda dove ho passato momenti
felici, ma a quanto pare io e la felicità siamo destinati ad avere solo brevi
incontri.
Un sabato afoso di agosto ebbe luogo l' evento che modificò per sempre
la mia vita: mio padre ed io stavamo andando in vacanza quando fummo fermati da
alcuni malviventi. Le loro mitragliatrici bastarono a incuterci paura. In seguito
seppi che mio padre aveva finalmente avuto la sua grande occasione, era stato
incaricato di indagare su alcune attività illecite di un imprenditore locale,
che si era scoperto avere contatti con una potente organizzazione
terroristica. Mio padre andò fino in fondo alla vicenda e numerose furono le
persone che finirono in prigione, compreso quell' imprenditore. Al capo di
quell' organizzazione i cui membri vestono tutti di verde questo non deve essere
andato giù e dunque ordinò il suo assassinio. Mio padre aveva anche chiesto la
scorta, ma gli era stata rifiutata. Tipico atteggiamento di uno Stato che lascia
i suoi difensori in balia del male che loro stessi hanno combattuto con impegno. I terroristi si avvicinarono e aprirono la portiera dove ero seduta e mi
trascinarono violentemente fuori. Mio padre urlò e cercò di afferrarmi, ma venne
bloccato da un altro malvivente. Quei bastardi volevano farlo soffrire, volevano
dargli in pasto la mia morte, perchè morisse nel dolore e nella sofferenza. Ma
nessuno aveva immaginato cosa sarebbe accaduto: mentre venivo trascinata via e
sentivo la canna della mitragliatrice sulla mia testa provai una paura quale mai
avevo sentito, qualcosa dentro di me scattò, il mio corpo ribollì come se fosse
pieno di un potere nascosto... e così era. D' un tratto una sorta di alone giallo
mi avvolse, mentre i terroristi arretravano atterriti da quello che stavano
vedendo. Il mio potere aumentò, aumentò sempre più finchè esplose in tutta la sua
furia. Coloro che erano stati incaricati di uccidermi furono i primi a
morire, investiti dai miei... raggi solari. Non rimase molto di loro: morire
bruciati, non deve essere una bella esperienza... Non deve esserlo stato neanche
per... pe... per mio padre. Il mio potere si espanse sempre più fino a
raggiungere la macchina dove aveva assistito a quella scena. Fu l' ultima cosa che
vide, i miei raggi colpirono l' automobile che esplose violentemente. Io ero ancora
in preda al dolore ed allo stupore derivato dal fatto che avevo appena scoperto
di essere... una mutante, proprio così. Alla fine mi accasciai per qualche
secondo, ritornai al mio stato naturale e mi voltai. E vidi la macchina di mio
padre... annerita in ogni sua parte. Urlai,di dolore e rabbia. Il mio potere aveva
causato la morte di quattro persone e una di queste era colui che mi aveva
donato la vita... che mi aveva sempre dimostrato il suo amore. Rimasi immobile
per molto tempo, non so neanch'io per quanto, continuando ad urlare e piangere
finchè ebbi voce. Poi arrivò la polizia e anch' essi rimasero... affascinati da
quel che videro. Mi si avvicinarono, ma era come parlare ad un muro in quel
momento: venni portata in un istituto dove affrontai una lunga terapia di
riabilitazione. Il corpo di mio padre non venne mai ritrovato, il mio potere
evidentemente l' aveva consumato tutto, non lasciando integra nemmeno la sua dentatura. E la sua morte è dovuta a causa mia, non me lo perdonerò mai. Anche se
più volte mi è stato detto che è stata una casualità. Ma non doveva accadere in
quel momento: per tutta la vita ero stata una ragazza normale, con i normali
problemi familiari. E quando scopro di essere una ragazza particolare, divento una
carnefice. Alcuni terroristi erano sopravvissuti allo scoppio, peccato, anche loro
dovevano bruciare all' inferno, e raccontarono tutta la storia. In principio li
presero per pazzi, ma poi il governo italiano iniziò ad interessarsi alla cosa. Chiaro, loro amano il potere ed io ne ero una rappresentazione umana, i
nostri governanti si beano quando credono di avere tra le mani qualcosa che solo
nei loro sogni più reconditi possono ottenere.
A tredici anni la mia vita era
cambiata a causa di quell' incidente, un anno dopo uscii dall' istituto e venni
data in affidamento ad una famiglia, ma ora so di essere stata spiata per i
restanti giorni della mia vita dal governo italiano. Avevano finalmente una
mutante tra le mani, come capitava in svariati altri paesi, dovevano sfruttarla in
qualche modo. Per questo non venne mai sollevata alcuna accusa contro di me per
quel tragico fatto. La mia famiglia affidataria non era al corrente delle mie
capacità ed io non gliele rivelai mai,non volevo scioccarli. Col passare del
tempo imparai ad affinare le mie capacità: non so perchè lo facessi, del resto
quei poteri avevano ucciso mio padre. Ma c'era qualcosa in loro che mi
affascinava, che mi attirava. Sentivo di essere superiore agli altri esseri umani
e quel potere ne era la dimostrazione. Non potevo far finta che non esistesse. Col
passare degli anni imparai a controllarlo e a dominarlo, al riparo da sguardi
indiscreti, fino a riuscire a condensare tutto il suo potenziale nelle mie
mani, anche se tutto il mio corpo teoricamente può espellere raggi solari. Dentro
di me mi dicevo che un giorno sarebbe servito, avrei riparato col bene al male
che avevo fatto alla persona più cara della mia vita. Ma poi vidi il
telegiornale, lessi i quotidiani e capii che la gente come me era odiata dal
mondo, da quelle persone che avrei voluto proteggere: persone che hanno paura di
ciò che non comprendono, di ciò che è diverso da loro. E per questo, piuttosto che
capirlo, lo ripudiano e lo emarginano. La fobia mutante dilagava in tutto il mondo
e gente come quel terrorista, Magneto, non faceva altro che alimentarla. Non
volli più avere a che fare con quel mondo, non volli più fare del bene.
A diciotto
anni decisi di andarmene: non è che odiassi la mia famiglia affidataria,
semplicemente non avevo con loro molto feeling. Mi trasferii su un paese di
montagna, dove il sole compare pochi giorni all' anno e dove rimasi per tre
anni: là mi costruii una nuova vita, conobbi nuove persone, mi comportavo in
maniera spensierata... una vera testa calda. Probabilmente lo faccio per
esorcizzare il dolore e la solitudine che sento in me, non ho mai avuto una vera
storia d' amore, mai una vera amicizia. Probabilmente sarei rimasta lì tutta la
vita, ma evidentemente il governo italiano aveva altri piani, aveva trovato il
modo di sfruttarmi: un giorno ricevetti una visita da parte di due
agenti governativi, mi dissero che dovevo andare con loro per il bene del paese e
balle simili. Io accettai, lo confesso, per curiosità. Volevo vedere dove portava
la cosa. Gli sguardi che i miei compaesani mi lanciarono mentre venivo portata
via sembravano quasi essere accusatori. Per loro avevo commesso qualcosa di
malvagio, nessun dubbio sollevava la loro mente. Mi portarono negli Stati Uniti, il
paese delle tante promesse e dai pochi successi, dove i capi di Stato si beano di
uccidere qualcuno appena possono. In una base segreta conobbi persone...
particolari: di uno di loro, Visione, avevo anche sentito parlare. Legai subito
con l' altra donna del gruppo, Persuasion, probabilmente per affinità. Lei dice che
assomiglio a quell' attricetta, quella che interpreta un' ammazzavampiri. Sarà...
Poco dopo il mio arrivo venni sottoposta ad un intensivo allenamento per
valutare le mie capacità, del resto ero la più inesperta. Ma li stupii, comunque.
Me la sapevo cavare bene ed anche le mie doti atletiche e fisiche vennero
affinate e sviluppate. E poi, improvvisamente, la prima missione contro quel Moses Magnum. Durante la quale non ho perso tempo per sbeffeggiare un po'
tutti: sono fatta così. Dissi che avrei battuto quel terrorista in due secondi e
più o meno è stato così. Combattei con foga, in quelle persone vedevo i volti di
coloro che mi costrinsero ad uccidere mio padre. È stato così anche contro quei
folli di U.L.T.I.M.A.T.U.M.
In onore di mio padre combatto e a favore di quella
parte di umanità, poca, che merita di vivere in pace. La cosa che più temo è di
perdere un giorno il controllo dei miei poteri, che essi si rivelino nuovamente
come strumenti di morte. Perchè il sole dà la vita, ma la toglie anche. Bah, sono
stata anche troppo seria in questa registrazione, spero vada al macero al più
presto e spero che Nick Monocolo ora sia soddisfatto di risentire cose che
sapeva già. Io continuerò ad andare avanti, soprattutto cercherò di risolvere un
dubbio che mi assilla fin dall'inizio: come ha fatto l' Italia, la cui influenza
in campo internazionale è pari a zero, a far includere una propria connazionale
in questo importante gruppo? Non me lo sono ancora spiegato. Basta ora, sono
stufa, devo premere questo bot....".
Capitolo Quinto
LONDON'S BURNING
I Warwolves. Il
Technet. Opal Luna Saturnyne. Vixen.
Brian Braddock, alias Capitan Bretagna, ha
affrontato tutte queste minacce e le ha sconfitte. Ma nulla lo può preparare alla
nuova minaccia che gli si sta prospettando: un litigio matrimoniale!
"Mi hai
tradito!" urla Meggan.
"Sai che non è così" prova a ribattere
Braddock.
"Siamo sposati da poche settimane e già ti devi trasferire, perlopiù
a New York!".
"Se mi ascoltassi un attimo...".
"No, non ne ho proprio
l' intenzione". E così dicendo Meggan si rifugia in camera da letto, sbattendo la
porta. Si butta sul letto ed inizia a piangere.
"Al diavolo" pensa Brian
Braddock, uscendo di casa "Quella ragazza è più testarda di mia sorella, non ne
vuole proprio sapere di venire con me... Sono sicuro che potrei aggiustare le
cose col gruppo". Ma più pensa a ciò, più Brian si convince del contrario, che non
potrà funzionare. È stata una scelta forse avventata aderire a WorldWatch, ma era
pienamente consapevole delle sue azioni quando ha accettato. Dopo la battaglia
con Moses Magnum ha chiesto un breve permesso per tornare da sua moglie, ma la
vacanza si è rivelata più lunga del previsto. Ed è stata coronata solo ed
unicamente da litigi. L' ultimo ha forse sancito la rottura tra i due novelli
sposi.
Brian si sta per dirigere all' aeroporto quando decide di tentare
un' ultima carta: dopotutto lui e Meggan hanno vissuto ben altre sventure tra le
fila di Excalibur, lei può ben accettare un cambiamento, anche se drastico. Esce
dall' aeroporto e si dirige verso una gioielleria lì vicino. D' accordo, forse
un anello non è il miglior modo per iniziare un discorso serio e senza secondi
fin, ma è almeno un buon punto di partenza.
Brian sta visionando i vari
gioielli esposti in vetrina quando sente da lontano degli urli. Si volta e vede
la gente fuggire da qualcosa... o qualcuno? Meglio agire subito: sotto i vestiti
c'è il suo nuovo costume e parte all'attacco. Il pericolo si rivela ben presto
essere un sol uomo, un uomo... incendiario!
"E questo chi è?" si chiede Cap
"Il fratello di Pyro?". L' uomo non bada a Bretagna e urla:"Scappate, umani. La
natura mi ha dato questo dono ed ora i miei poteri mutanti si vendicheranno
dell' umanità che mi ha sempre sbeffeggiato!". Dalle sue mani fuoriescono vampate
di fuoco che incendiano palazzi e negozi nelle vicinanze.
Bretagna si
avvicina e dice:"Cosa ne dici di prendertela con uno più potente di te?" e lo
colpisce al mento. Il malvagio incassa il colpo e si volta verso il suo
avversario:"E tu chi saresti?" chiede.
"Potrei fare la stessa domanda a te"
ribatte Cap.
L' uomo fa un sorriso maligno:"Puoi chiamarmi Firefly, se ti
interessa tanto. Non so chi sia tu, ma non intralcerai la mia missione di
vendetta".
"Contro chi?".
"Chiunque" risponde placidamente Firefly.
Cap si
è già stufato di quest' essere e si appresta a farla finita, quando una ennesima
fiammata di Firefly tenta di colpirlo. Cap la evita, ma essa va a colpire il
palazzo dietro di lui, già ulteriormente martoriato. Per il palazzo è il colpo di
grazia: le fondamenta non reggono più ed esso crolla. Su Capitan
Bretagna. Interamente. Decisamente una splendida giornata per Brian
Braddock.
Casa di Meggan e Brian.
Per diversi
minuti calde lacrime si sono riversate sul tenero volto della giovane
mutante. Poi ha deciso di smetterla, basta con questo suo atteggiamento passivo e
inefficace. Nella vita ha già reagito più volte alle difficoltà che le si sono
presentate, può farcela anche stavolta. Finora non ha fatto altro che litigare,
senza provare ad ascoltare le ragioni di Brian. È arrivato il momento di
farlo.
Si appresta ad uscire, quando nota qualcosa alla televisione. Qualcosa
che la preoccupa enormemente.
"Qui è Maggie Smith che parla. Una terribile
minaccia si è abbattuta su Piccadilly Circus, un essere dai misteriosi
poteri, probabilmente un mutante. Un nostro coraggioso cameraman ha ripreso la
scena di una sua lotta con il supereroe noto come Capitan Bretagna, recentemente
entrato nelle fila del gruppo internazionale noto come WorldWatch".
Meggan
osserva con apprensione la lotta tra il suo amato e il mutante malvagio. La
cronista continua: "Sfortunatamente la battaglia ha avuto un esito infelice per
Capitan Bretagna, come potete osservare". E Meggan vede un palazzo crollare su
Brian. Sgomenta, sta per urlare. Poi si blocca e qualcosa cambia in lei: una
rabbia crescente che la divampa da dentro. E ben presto trova modo di sfogarsi
all' esterno: il suo volto assume tratti mostruosi, il suo corpo si
ingrossa, crescono muscoli prima quasi inesistenti, artigli fuoriescono dalle sue
mani.
"Quel mostro ha fatto male a Brian" esclama con una nuova voce, più
tenebrosa, Meggan "E se lo ha ucciso giuro che lui avrà lo stesso destino!". E si
dirige verso il luogo dello scontro.
Piccadilly Circus.
Per diverso tempo
Firefly ha osservato la sua opera: la fontana della piazza in fiamme, numerose
costruzioni abbattute, un supereroe sconfitto con estrema facilità. Francamente si
aspettava più resistenza, ma non si lamenta più di tanto. Capitan Bretagna è
rimasto sepolto sotto tutte quelle macerie e non lo ha più visto riemergere. Si
compiace di questo, vuol dire che è in grado di sconfiggere chiunque, anche i
cosiddetti supereroi. Ed il suo potere è di quelli che incute timore e rispetto,
poichè non c'è nulla di più devastante e distruttore del fuoco.
"Tutto qui
quello che sapete fare?" urla alla piazza.
"No, l' evento principale deve
ancora avvenire: la tua morte!".
Firefly si volta e vede un essere
mostruoso, dalle vaghe fattezze femminili. Si impaurisce e lancia una fiammata, ma Meggan la evita agilmente. Gli è presto vicino e con una artigliata riesce a
lacerare il suo costume tutto rosso. Ma il colore viene presto sostituito dal
sangue. Firefly indietreggia, ma Meggan lo afferra per il collo e lo sbatte a
terra. È sopra di lui e la bava di Meggan gli cola dal volto fino a sotto il
collo.
"Lasciami stare!" urla disperato il malvagio.
"Devi pagare!"
ribatte Meggan. Sta per calare i suoi artigli, ma la sua mano viene bloccata. Da
Capitan Bretagna!
"Torna in te, amore. Fallo per me" dice Brian.
"Brian..."
dice Meggan "Credevo fossi... fossi...". Ed il suo volto ritorna alla bellezza di
un tempo.
"Ci vuole ben altro" ribatte Cap "Ma un bel mal di testa non me lo
toglie nessuno". Cap prende in braccio sua moglie e la porta via. Firefly rimane a
terra, incredulo di fronte a ciò che ha visto.
Brian posa Meggan a svariati
metri di distanza:"Ora concludo questo piccolo inconveniente e poi faremo una
bella chiacchierata" dice.
"Ti aspetto qui" risponde Meggan.
Cap torna
verso Firefly, che si è intanto rialzato:"Ora ti riconosco" dice il mutante malvagio
"Appartieni a quel nuovo supergruppo sponsorizzato dall' ONU. Perché mai spendere
i soldi in questo modo, mi chiedo io?".
"Per gente come te, Firefly" risponde
Cap.
"E non pensi che tutti i soldi usati per sostenervi sarebbero stati
impiegati meglio per sconfiggere la fame del mondo?".
Brian per qualche
secondo rimane interdetto, poi ribatte:"Non accetto lezioni di moralità da un
essere come te".
"Fai come ti pare!" urla Firefly e lancia una potente
fiammata. Cap la evita, e la stessa cosa capita con una seconda fiammata. Nel
frattempo indietreggia:"Bravo, stai venendo proprio dove voglio io" pensa
Brian.
"Smettila di evitarmi" urla ancora Firefly "Hai forse paura di me?". E
allora lancia un'altra fiammata, la più potente di tutte. Brian la evita alzandosi
in volo e la fiammata colpisce un idrante dietro lui. Esso scoppia e libera
l' acqua che si innalza con un potente getto in aria. Brian è lì ad attenderla e
la ridireziona verso un bersaglio preciso: Firefly.Un potente gettito d' acqua
colpisce in pieno il mutante malvagio, infradiciandolo.
"No, io odio l'acqua"
dice Firefly.
Alza lo sguardo e Brian è davanti a lui:"Io la adoro, invece". E lo
colpisce in pieno volto. Firefly scivola riverso per diversi metri fino a
sbattere contro la fontana di Piccadilly Circus.
Buon riposo!
Qualche ora
Firefly è stato
portato via dalle autorità,a cui Capitan Bretagna sta raccontato
l' accaduto.
"Dunque è tutto a posto?" chiede un agente.
"Diciamo di sì"
dice Cap "Ma ora ho un altro problema da risolvere, molto personale.Vogliate
scusarmi".E si allontana. Va verso Meggan, la sua amata. I loro sguardi si
incrociano e per alcuni secondi nessuno parla.
"Credo che dovremo fare una
bella discussione" dice Meggan, interrompendo il silenzio.
"Sì" dice
Cap.
"Abbiamo sbagliato tutti e due, Brian. A litigare prima di parlare, ad
alzare la voce prima di capire cosa era successo".
"Il fatto è che a
volte, nella nostra vita, avvengono cambiamenti così radicali che ti riesce
difficile accettarli come se nulla fosse. Diventa arduo intraprendere una nuova
strada quando quella vecchia sembrava così pacifica e confortevole".
"Ma
forse è questo il nostro destino. E dobbiamo viverlo. Insieme".
"Sì. Deve
essere così" conclude Cap.
Qualche minuto dopo Brian sta parlando
animatamente con Nick Fury. Il capo dello S.H.I.E.L.D. è un gran testardo, ma poi
interviene la Visione e afferma che ci penserà lui. "È fatta!" esclama Cap. E
torna da sua moglie:"Grandi novità!" dice trionfante.
Il giorno dopo.
Una nuova casa
per noi è un evento quasi epocale. Per i supereroi è routine quotidiana. Oggi
questa routine tocca a Capitan Bretagna e a Meggan. Grazie ai buoni uffici di
Visione l' Onu ha acconsentito ad ospitare la giovane mutante nelle fila del
gruppo: sarà un ottimo elemento di rincalzo, utile nelle missioni.
"La nostra
nuova abitazione... per un po' " dice Cap.
"Una base S.H.I.E.L.D. è
decisamente un luogo particolare" afferma Meggan "Ma saprò accontentarmi"
conclude ridendo.
"Ehi, sei la nuova arrivata!" dice Sun, facendosi
avanti.
"Attenta, Meggan" dice Cap "Questo è l' elemento sovversivo del
gruppo".
"Sempre a criticare, inglesino, vero?" ribatte Sun "Vieni con
me, Megan".
"Meggan, per la precisione".
"Ah, scusa, non sapevo che l' anagrafe
inglese avesse messo una G di troppo" dice Sun conducendola via "Mai sentito
'Anarky in The U.K.?' dei Sex Pistols? Gran cosa!".
Brian spera che sua moglie
possa sopravvivere al ciclone Sun quando Viz gli si avvicina.
"Volevo ancora
ringraziarti per quello che hai fatto" gli dice Cap.
"Di nulla" minimizza Viz
"Piuttosto toglimi una curiosità: tu avevi finalmente una vita agiata, una bella
moglie. Eri lontano dai guai. Perché sei voluto tornare in azione?".
"Io
perseguo un sogno, Visione" risponde Brian "Un sogno di un mondo in cui mutanti
ed umani possano vivere uniti, in armonia. Senza alcuna discriminazione. Stando
nascosto non riuscirò mai ad ottenere ciò. Ma ora che sono in questo gruppo, ora
che il mondo inizia a considerarmi, forse in futuro potrò finalmente dare il via
ad un grande cambiamento".
"L' umanità è molto restia a modificazioni radicali
del suo status quo" ribatte Viz.
"Vero" conferma Cap "Ma se non avessi mai
provato non me ne sarei dato pace. Questa è forse la migliore occasione che sia
mai capitata al mondo mutante per far capire che non vuole soppiantare
l' uomo".
"Non sarà facile".
"Non ho mai affermato che lo fosse" conclude
Brian.
Un luogo misterioso.
Esseri in tuta
mimetica si aggirano furtivi in una base militare ripiena di misteriosi
macchinari. Un soldato si avvicina ad una porta scorrevole ed essa si apre al suo
arrivo. Aldilà della porta vi è una stanza ampia, piena di computer dell' ultima
generazione e altri aggeggi.
"Signore" chiama il soldato.
"Lo so, Vincent, ho visto
la conferenza stampa" dice un uomo misterioso "Le fila del gruppo si sono
ingrossate, ma la cosa non mi preoccupa. Ho pianificato le mie mosse per lungo
tempo e tra pochi giorni potrò dare loro inizio. Ed alla fine il potere assoluto
sarà nelle mie mani. Così giura il Signore degli Inganni!".
Il silenzio che
segue è quasi spettrale.
FINE